a cura del M° Emanuela Curato
Sono aperte le iscrizioni ai corsi collettivi di Propedeutica Musicale, rivolti ai bambini dai 18 mesi ai 6 anni, organizzati in classi per età. I corsi hanno come obiettivo quello di avvicinare i bambini alla musica attraverso il gioco, il canto, l’ascolto, l’uso di strumentini a percussione e fiabe musicali.
Il corso è strutturato in 3 livelli: base, intermedio e avanzato. Il primo fornisce appunto le conoscenze di base, il secondo approfondisce la conoscenza degli strumenti, il terzo è finalizzato all’approfondimento dell’aspetto ritmico, attraverso la body percussion, e di quello armonico, con l’orchestra di violini. Mentre il primo è propedeutico agli altri due, gli altri sono interscambiabili tra loro. Ogni livello ha la durata di circa tre mesi.
Lo sviluppo del bambino attraverso la musica
La musica svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo globale dell’individuo.
Agisce sugli stati d’animo più profondi e sulle emozioni, è nutrimento della mente e dello spirito ma anche divertimento, gioco, strumento per sviluppare le potenzialità espressive e creative della persone.
Vera e propria forma di comunicazione, la musica entra in gioco nella vita del bambino fin dai suoi inizi e gli permette di interagire con gli altri e con l’ambiente. Il fare musica in famiglia, giocando con la voce e con i suoni, rafforza il legame affettivo tra adulto e bambino ed è fonte di benessere.
La qualità dell’ambiente musicale in cui il bambino cresce incide profondamente sulle capacità di capire, di apprendere e di amare la musica.
La musica non deve essere privilegio di pochi, ma patrimonio di tutti.
Già tra il 5° e il 6° mese di gravidanza il feto reagisce agli stimoli sonori e li riconosce. In gravidanza è importante cantare e ascoltare musica. Una volta venuto al mondo il bimbo è in grado di riconoscere le melodie ascoltate traendo effetti rassicuranti dall’interazione con la mamma.
Limitare la presenza di rumori nelle case crea condizioni che rendono più piacevole l’ascolto e la produzione di suono. Bisogna prestare attenzione ai bambini, ascoltando e valorizzando le loro scoperte sonore, e offrendo loro oggetti e piccoli strumenti che producono suoni.
Nel corso del 1° anno i bambini:
– sono sensibili ai suoni e alla musica;
– distinguono le voci familiari e si tranquillizzano ascoltando la voce della madre;
– individuano la provenienza dei suoni;
– manifestano interesse per gli oggetti che producono suono;
– riconoscono e mostrano preferenze per i canti e i brani musicali ascoltati;
– producono vocalizzazioni e lallazioni che amano ripetere soprattutto quando dialogano con un adulto;
– colgono le diverse espressioni della voce;
– fanno i primi tentativi di canto;
– si muovono a ritmo di musica;
– percuotono oggetti per produrre suoni.
Da uno a sei anni i bambini mostrano una forte attrazione verso gli oggetti che producono suoni. In principio la produzione dei suoni è casuale, poi diventa gradualmente più intenzionale e organizzata.
Man mano che i bambini crescono, ripetendo e variando melodia e ritmo dei canti, si amplia il loro repertorio di canzoni, abbinandole anche a gesti e giochi di movimento. Ascoltare canzoncine, ninne nanne, filastrocche e brani musicali con i bambini, sollecitandoli a partecipare cantando, battendo le mani, accompagnando con strumenti, asseconda la naturale attitudine dei bambini a reagire alla musica con il movimento del corpo.
E’ importante proporre una ricca varietà di generi musicali, e abituare precocemente i bambini all’ascolto di musica dal vivo.
Verso i due anni molti bambini accompagnano con canti improvvisati e spontanei le attività di gioco, riproducono canti per imitazione, dapprima in modo approssimativo, poi sempre più intonato. Il movimento in risposta alla musica diventa sempre più vario.
A partire dai tre anni viene sperimentata la possibilità di associare a ritmi diversi movimenti e gesti diversi.
Intorno ai 5/6 anni sono già in grado di possedere un buon repertorio di canzoni.
La TV e i bambini
La TV attrae i bambini che riconoscono le sigle e le colonne sonore preferite.
I programmi televisivi devono però sempre essere visti e commentati insieme ai genitori.
L’intervento dei genitori è prezioso, quando la musica è presente nella vita quotidiana: si impara a cantare così come si impara a parlare, e a pensare.
Un ambiente familiare musicalmente stimolante, dove i genitori propongono ai bambini di giocare con la voce e con i suoni, rafforza il legame affettivo all’interno della famiglia ed è terreno favorevole in cui poter sviluppare le esperienza musicali successive.
In conclusione, la musica aiuta il bambino a:
– sviluppare le capacità di ascolto e osservazione dell’ambiente sonoro;
– ascoltare sé stesso e gli altri;
– esprimere idee e emozioni;
– sviluppare le capacità comunicative;
– accrescere le capacità di attenzione e concentrazione;
– esercitare la memoria.